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giovedì 19 marzo 2015

Resoconto della serata "Abitare il territorio tra nuove esigenze sociali e tutela del territorio"

Marcello Peli, assessore a Urbanistica, Edilizia Privata e Opere Pubbliche del comune di Passirano introduce la serata: la pianificazione urbanistica, oggi, ha obiettivi nuovi, diversi oggi da quelli di un tempo; la necessità di contenere la proliferazione urbana è ormai al centro dell’operare di ogni comune.

La legge urbanistica attualmente in vigore in Italia risale al 17 agosto 1942 e, anche se più volte emendata, non è mai stata riformulata e sostituita, pur essendoci trovati in questi ultimi 70 anni di fronte a mutazioni socio-demografiche ed economiche che avrebbero reso necessario un adeguamento legislativo.A livello regionale, la legge n. 12/2005 è volta a contenere l’emergenza di espansione urbana, volere che si è dimostrato non essere stato rispettato in quanto l’espansione urbana in Lombardia oggi è pari ben al 15% della superficie abitativa. Ci troviamo quindi da una parte di fronte alla necessità nuova di sostenibilità urbana(costruzioni più economiche, di dimensioni inferiori e meno energivore) e, dall’altra, agli effetti della recente legge regionale n. 31/2014, la quale prevede il contenimento del consumo di suolo e fissa altresì delle condizioni per la rigenerazione urbana,in modo tale da prevedere il recupero e la rivitalizzazione degli spazi abitativi e non dismessi o non più utilizzati.
Secondo il professor Maurizio Tira (Pianificazione Urbanistica presso l’Università degli studi di Brescia) l’unico deterrente alla edificazione indiscriminata si è dimostrato essere la crisi economica la quale, congiuntamente al difficile accesso al credito, è all’origine della sovrabbondanza di abitazioni rimaste invendute e del recente fenomeno della crisi edilizia. Per porre rimedio a tale situazione di disagio, la legge regionale di cui sopraprevede inoltre la possibilità di rateizzazione degli oneri di urbanizzazione e la diminuzione degli stessi, con la previsione di una riduzione possibile fino al 60 % per gli oneri di urbanizzazione secondaria, riferiti quindi alle ristrutturazioni.
Oggigiorno ci troviamo di fronte ad una sempre maggiore richiesta di servizi di qualità elevata (mobilità, prossimità della grande distribuzione, raccolta differenziata efficiente, aree commerciali) e, allo stesso tempo, di edilizia a basso prezzo sia per l’affitto che per l’acquisto. Tali richieste vanno ad impattare con uno stato di fatto di scarsità di risorse disponibili ed un Piano dei Servizi previsto in Lombardia sin dai primi anni 2000, al quale però non vengono devolute le risorse necessarie per il corretto funzionamento.L’ esigenza di abitazioni a basso costo ha spinto l’amministrazione a prevedere sempre di più abitazioni a basso costo e a prezzi calmierati e, nell’ambito della gestione del piano gestione del territorio, si è previsto di destinare una quota delle nuove costruzioni ad abitazioni per famiglie a basso reddito nei pressi di aree verdi, funzionali e di ritrovo.
Secondo il consigliere regionale della Regione Lombardia Gian Antonio Girelli, le scelte di sviluppo indiscriminato del territorio hanno portato con sé conseguenze negative di rilievo: allo spopolamento delle zone montane è corrisposto un addensamento consistente di popolazione nelle zone più servite, il che ha pregiudicato il controllo dei corsi d’acqua inferiori delle zone montane e una gestione dei boschi meno attenta e preventiva, dando origine a rischi di dissesto idrogeologico più elevati uniti ad un mancata programmazione di interventi sia istituzionali che amministrativi. Accanto ad interventi di bonifica che si rendono sempre più necessari, la regione Lombardia, capofila in Italia in materia agricola, non può permettersi di non intervenire.
E’ quindi chiaro che, nella gestione del governo del territorio, la concertazione pubblico – privato si stia rendendo sempre più necessaria ed una visione più liberista e meno dirigista si sta pian piano svelando: una programmazione delle azioni che preveda proposte dal basso e la possibilità di proposte funzionali di destinazione degli spazi da parte della collettività sono sempre più parte della programmazione del territorio di domani.


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