Laboratorio Polis grazie a questo incontro prova a
rispondere a un quesito che molte amministrazioni, appartenenti a tutti i
livelli(comunali, provinciali, regionali), si sono poste: Cultura e istituzioni, quali opportunità? E
quale peso dare alla cultura?
Gli ospiti che ci daranno una loro visione sulla base dell'esperienza maturata sul campo sono: Massimo Maugeri (sindaco di Bienno), Alberto Belgesto
(direttore Latteria Molloy) e Ettore Giuradei (artista- cantautore).
Apre le danze il primo cittadino di Bienno Massimo Maugeri.
Bienno, nota località
confinante con i comuni di Breno e Bagolino,fa parte del club de "I Borghi più Belli d'Italia" creato della Consulta del Turismo dell'Associazione
dei Comuni Italiani (ANCI).
La valle dove sorge Bienno è detta anche "Valle dei
Magli" per la tradizionale lavorazione del ferro battuto tramite magli
azionati da mulini ad acqua. Parte dell'acqua del torrente Grigna veniva
infatti deviata in un invaso artificiale che percorre tuttora il paese da cima
a fondo, muovendo ad ogni salto i mulini delle officine dei fabbri.
Ancora oggi le imprese che lavorano nel settore
meccanico-siderurgico sono molto diffuse e l’arte della ferrarezza
contraddistingue il paese dal 1400.
In questo contesto il sindaco pensa a un progetto in ambito
artistico-culturale , dopo aver visitato un paesino francese, Saint Paul DeVence, il quale ha una particolarità ,
l’intero centro cittadino è colmo di botteghe d’arte dove sono presenti opere
di artisti del calibro di Marc Chagall e
Pablo Picasso.
Da questa esperienza
nasce l’idea di creare un progetto analogo anche nel paese camuno, così
il sindaco da vita al Borgo degli Artisti, un programma che consiste
nell’invitare, offrendo vitto, alloggio e un laboratorio in cui lavorare, degli
artisti che portino dei progetti da condividere con la comunità biennese .
L’artigiano è vincolato ad alloggiare almeno per 3 lune e
lasciare un’opera da inserire nel paesaggio del paese, per arricchire i borghi
e poter dare vita a un vero e proprio museo a cielo aperto.
Una scultura in ferro di Mattia Trotta (uno degli artisti ospitati a Bienno) |
Nell’ultima settimana di agosto, Bienno ospita la MostraMercato, manifestazione che richiama 170 mila visitatori, perché non cercare di
ospitare gente anche per il resto dell’anno?
Grazie anche a un gemellaggio creatosi con Il paese transalpino alcuni degli artisti biennesi
vengono ospitati a Saint Paul DeVence, e viceversa alcuni maestri francesi vengono
accolti dalla comunità bresciana.
Maugeri sottolinea la volontà di alimentare la cultura sotto
ogni aspetto, e rammenta che la crisi che stiamo vivendo non è solo economica,
ma anche valoriale.
Interviene successivamente
Alberto Belgesto che ripercorre con noi la sua esperienza, raccontandoci
la travisata storia della Latteria Molloy di cui lui stesso fa parte.
Alberto, dipendente del Museo Santa Giulia e cantautore con
all’attivo 3 progetti musicali, fa parte di un gruppo di ragazzi che
condividono la passione per la musica dal vivo che nel 2007 si ritrovano in un
locale un po’ angusto e che lui lo definisce anche “brutto ” e fondano la
Latteria Artigianale Molloy, che lemme lemme comincia ad
acquistare prestigio, ospitando
personaggi del calibro di Fabi.
Oltre alla Latteria Molloy, Belgesto è il fondatore della rassegna "4 quarti" e con l'aiuto di Diego Spagnoli, stage manager di Vasco Rossi, organizza un festival ,che oggi è alla sua 5°
edizione. In questo grande evento si dà la possibilità a molte band bresciane di suonare su un palco qualche proprio brano live: è veramente faticoso perché si esibiscono più di 100 band in soli 3 giorni! Ecco un articolo in cui si menzionano alcuni tra gli artisti che hanno partecipato durante l'edizione nell'anno 2013.
La storia della Latteria Molloy ha anche un periodo negativo durante il quale per vari problemi vengono chiusi i battenti. Dopo qualche anno, però, si fa strada l’idea di ricominciare una nuova
avventura, e si presenta l’occasione di acquistare e rivalorizzare la Nave di Harlock che però ha un costo troppo elevato e quindi scoraggia subito il gruppo.
Trovano modo di aprire grazie alla condivisione dei
costi fissi con il Teatro 19 e con il Red Carpe Studio, ri-arredano lo stabile e iniziano a invitare
musicisti del calibro di Max Gazzè e Marta sui Tubi.
La Latteria Molloy comincia un percorso che gli permette di
riaffermarsi come il più importante luogo nella provincia di Brescia in cui
ritrovarsi per ascoltare musica dal vivo.
Unico punto in cui la prima esperienza differisce dalla
seconda è che l’entrata non è più gratuita, i costi da affrontare sono troppo
elevati e dice Belgesto a malincuore “è d’obbligo ormai chieder e i soldi del
biglietto”.
Ettore Giuradei da inizio al discorso parlando di
forza, coraggio e di determinazione, tutte qualità che occorrono per fare le scelte giuste in campo culturale.
Rimarcando il fatto che il suo paese, Provaglio, molte volte
non ha fatto queste scelte e che i
provagliesi fanno parte di un territorio non sterile dal punto di vista
culturale, ma anzi pieno di ambienti da sfruttare.
Arte che secondo lui non è da prendere come una
consolazione, ma come priorità.
Ci permettiamo di segnalare alcune domande incalzanti rivolte agli ospiti e relative risposte.
Al sindaco viene chiesto: “Avete fatto dei calcoli economici sul progetto messo in campo?”
Risponde dicendo che come tutti gli investimenti i costi
dovranno essere ammortizzati durante gli anni e la maggior parte delle spese
riguarda le utenze degli appartamenti.
Molti frutti di questo progetto sono ancora da
raccogliere, anche se Bienno è stato inserito nei migliori borghi d’Italia e ha partecipato a trasmissioni televisive (queste mosse hanno generato dei discreti flussi turistici), i risultati veri e propri saranno ammirabili fra qualche anno.
È determinato comunque a seguire questo programma fino in
fondo, sperando che la cosa non si perda nel corso delle prossime
amministrazioni, dando l’occasione a tutti di gustare e scoprire le strutture
museali di Bienno.
Quanto ammonta il costo medio delle utenze?
13/14 mila euro anno, il sindaco Maugeri però fa notare che
la sfera economica non è l’unica con cui
fare i conti, difatti l’immobile destinato alla casa degli artisti ha tolto
spazio abitabile, il quale avrebbe potuto essere utilizzato per ospitare famiglie
numerose in difficoltà.
Allora la problematica è un’altra,quale importanza, quale
peso dare alla cultura? Si può mettere davanti a una sfera importante come il
sociale ? No, mai …. E se si, in quali occasioni?
Ci si può permettere di abbandonare la cultura e lasciare
più spazio agli altri molteplici campi in cui un comune deve intervenire?
Vale la pena ricordare che, da un punto di vista economico, ci sono delle note positive in quanto per ogni euro
investito nel settore culturale, l’impatto (diretto, indiretto e indotto) sul
sistema economico è di 2,49 euro. Ad avvalorare questa tesi anche uno studio della European House – Ambrosetti dimostra in maniera scientifica che, incrociando una serie molto ampia di dati, e sfruttando un nuovo indice chiamato Florens index, la cultura dà da mangiare).
Concludendo, è emerso che un’amministrazione comunale deve scegliere come pesare il tema cultura, dando grande importanza anche per i benefici immateriali che essa apporta, non quantificabili economicamente, ma fondamentali nella vita dell’uomo.
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